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Channel: profumo di biscotti
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NOCI FARCITE DI NUTELLA

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noci alla Nutella

In rete si impara tantissimo soprattutto quando si ha la fortuna di incontrare persone meravigliose. Una di queste è Antonietta, e non lo dico perchè senza di lei quello stranissimo aggeggio per fare i gusci delle noci non lo avrei di certo avuto (a Mantova non esiste, nei dintorni neppure e io lo volevo tanto in casa mia!!!) ma perchè è una di quelle persone troppo modeste, troppo brave, troppo generose che se anche non conosci personalmente è come se conoscessi da sempre.
Le dedico quindi questo post dicendole grazie: per la goduriosa ricetta, per il simpaticissimo attrezzo (nell'usarlo mi sono scottata un dito, ho unto il piano del gas a più non posso e nonostate tutto mi sono divertita tantissimo!), per la tua disponibilità e simpatia...credimi sono poche le persone come te!

Ingredienti per....ops....non lo ricordo esattamente e non ho più modo di contarle: sono state talmente apprezzate da adulti e bambini che sono già terminate....più o meno un centinaio comunque....

500 gr di farina (ho usato la Petra 5)
200 gr di burro tolto dal frigorifero 10/15 minuti prima dell'utilizzo
150 gr di zucchero a velo
3 uova
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
la buccia grattugiata di un limone piccolo
Nutella per farcire

Impastare gli ingredienti come si fa per la frolla: ho messo nell'impastatrice farina e burro a pezzetti con la frusta a K fino ad ottenere delle grosse briciole. Ho aggiunto poi il resto degli ingredienti e ho impastato giusto il tempo per amalgamare il tutto. Ho compattato con le mani formando un panetto e messo in frigorifero per almeno 30 minuti. Intanto ho messo a scaldare sul fuoco il mio fantastico attrezzo, prima da una parte e poi dall'altra.
Con l'impasto freddo ho pesato tanti pezzettini di 6 gr l'uno e ho formato tante palline da inserire negli appositi buchi. Se ne cuociono 20 per volta e vanno tolti dal fuoco non appena iniziano ad imbiondire. Ho lasciato raffreddare su un piatto e poi farcirto con Nutella....esiste questo pericolo: mangiarne troppe!

I CORSI DI LUCA MONTERSINO: LA PASTICCERIA DOLCE

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Due corsi in un mese con docente Luca Montersino: che si può volere di più dalla vita? Se ci aggiungiamo una ragazza di nome Laura che fa funzionare tutto alla perfezione (ottima sintonia col modo di operare di Luca!) , una magnifica Corte alle porte di Mantova, una coccola dopo l'altra: una splendida accoglienza, una cucina meravigliosa , una grande sala dove degustare (e fotografare) le meraviglie di Luca, un ottimo moscato d'Asti offerto dalla Corte, un attestato di partecipazione personalizzato........piccole cose? Forse .... ma che fanno la differenza e ti fanno sentire
bene.
Luca inizia il corso spiegandoci che preparando queste tre ricette conosceremo tante sotto ricette, impareremo cioè bavaresi,gelèe, mousse, biscotti diversi che ognuno di noi può comporre a piacere. E il bello è che la disponibilità di Luca Montersino, il suo modo chiaro di spiegare rende ogni cosa estremamente facile....
Che io sia "innamorata" di lui (professionalmente parlando) è ormai risaputo....ben lo sanno marito e figli consapevoli (e rassegnati) che dalle 20:30 alle 21 la tv è di mia proprietà per la registrazione della puntata su Alice.....il fatto è che amo la pasticceria, amo il suo modo di porsi, la sua umiltà nel mostrarsi, la sua adorabile simpatia....



il mio primo corso a Mestre con
torta dopo le 8
torta chic e
cheese cake alle fragole, zenzero e cioccolato

e poi a Cerlongo di Mantova la meravigliosa cucina ci attende....



per la torta chic : un fondo croccante di corn flakes impermeabilizzati con cioccolato bianco e mandorle in pasta, uno strato importante di bavarese al pompelmo rosa e cioccolato bianco, un disco di biscotto alle mandorle inzuppato, una gelè al bitter e una decorazione che la rende davvero "chic"....



...un omaggio alla città di Canelli e al suo moscato: biscotto alle mandorle inzuppato, bavarese alternata a zabaione, frutta in gelè di moscato....





una base di sablè breton al pistacchio dove si adagiano pezzi di mele al calvados, uno strato di bavarese al cioccolato e cidro, un disco di creme brulè allo zafferano fiammeggiata con zucchero di canna, un anello di cioccolato fondente spruzzato di oro e decorato con pistilli di zafferano e granella di pistacchio...






la carinissima Laura della "Corte"




..e.che meraviglia l'esterno del "La corte"....


e ora c'è una gran voglia di provarle....da quale
partire?

CORSO ALLE TAMERICI: MENU' D'AUTORE, OMAGGIO A GUALTIERO MARCHESI

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Ieri sera raffinatissimo corso alle Tamerici di Mantova. Il mio grande maestro per antonomasia ha voluto rendere omaggio a Gualtiero Marchesi, un menù d' autore quindi che ci ha fatto conoscere il suo modo di essere e le sue preparazioni più importanti.

Non poteva certo mancare il "riso, oro e zafferano", un classico nel menù di Albereta insieme al mitico "raviolo aperto" decisamente coreografico per quella fogliolina di prezzemolo racchiusa tra i due quadrati di sfoglia....


Per continuare con il pollo alla kiev accompagnato da patate sottili al burro: il petto di pollo, ( e guai a staccare il suo ossicino!) , è stato farcito con fegato grasso e nocciole tritate: un tripudio di sapori resi davvero speciali dalla frittura ( e ci aggiungo perfetta)....ok ok.....per un momento non pensiamo ai valori del colesterolo....cerchiamo di ridurre le porzioni e il gioco è fatto ;-)





E arriviamo al dolce....em...chi mi conosce sa che io ne vado pazza....e i "tre gusti per un dolce" sono stati, secondo il mio parere, la perfezione assoluta: un abbinamento di sapori e consistenze davvero azzeccate: un disco di morbido biscotto cioccolatoso ricoperto da uno strato di mousse, da un disco di crème brulèe e per finire da uno strato di bavarese al caffè...da leccarsi i baffi e, seppur poco elegante, anche il dito per raccogliere ciò che è rimasto nella ciotola....
Ancora una volta un corso meraviglioso.....grazie a due maestri davvero speciali...

CORSO ALLE TAMERICI : CON ILIO BERSELLI LE BONTA' PER LA PRIMA COLAZIONE

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Scegliere di partecipare ad un corso di Ilio Berselli già prima di iniziare si sa che sarà bellissimo perchè Ilio è capace di trasmettere tutto il suo sapere con una semplicità disarmante. Se poi l'argomento è pure goloso diventa per me, che i dolci li adoro, estremamente interessante. E' il caso delle "bontà per la colazione" protagoniste di una serata che hanno riempito la grande cucina di un profumo meraviglioso mentre i nostri occhi osservavano attenti quelle mani che di meraviglie ne hanno create davvero tante e che continuano a crearne per il nostro piacere.

Non è un caso se vi parlo prima della miltron da colazione...me ne sono innamorata: una base di pasta frolla con sopra un sottilissimo strato di confettura di more e una montata molto leggera...prestissimo ve ne dovrò parlare come si deve ;-)

e c'è pure un fuori programma con i residui di frolla:

Continuiamo con la recocte in crosta di brisèe: un dolce dell'italia meridionale che se amate la ricotta vi farà impazzire (suggerimento di Ilio: da provare l' abbinamento con amarene passate in padella)

ed ecco la creola: una pasta morbida in formato mignon farcita con una deliziosa crema all'arancia, un bocconcino meraviglioso

e che ne dite della piemontesina al cioccolato da preparare in diverse versioni?....morbide cupolette di impasto al cioccolato e nocciole che i miei bimbi mentro assaggiavano ripetevano: le rifarai presto vero?



Così come per il delizioso plum-cake dal delicato sapore di caffè che ben si abbina con le gocce di cioccolato messe nell'impasto

se però volete una colazione leggera possiamo concedeterci, senza troppi pentimenti, un delizioso pasticcio di mele.
La nostra serata termina così, con tanta voglia di prepararle al più presto.Grazie Ilio per le tante cose belle che sempre ci insegni, per la tua grande disponibilità, per le tue pronte risposte ai nostri mille dubbi: sono solo alcuni dei tanti motivi per cui ti adoriamo...

SALMONE MARINATO AL PROFUMO DI AGRUMI CON PANINI AL LATTE E BURRO AL LIMONE

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panino al latte con salmone agli agrumi e burro al limone

Sono assente da un po'....in realtà la colpa è dell'operatore che ho cambiato che mi ha lasciato sprovvista di linea...ma è anche vero che quando si accavallano tantissimi impegni le pause sono forzate.
Resta il fatto che ora mi ritrovo con tantissimi post da condividere con voi e non so da quale iniziare.
Scelgo questo piatto che il mio caro amico Gianfranco ci ha proposto in un meraviglioso corso di fine anno 2011 e che è stato uno degli antipasti nella mia cena di Capodanno. Nella sua semplicità trovo sia davvero speciale e adatto per occasioni particolari...vi garantisco un grande successo.

Ingredienti per 800 gr di salmone
1 filetto di salmone con la pelle di 800 gr (possibilmente la parte verso la coda)
60 gr di sale (ho usato il fiordisale)
40 gr di zucchero
la buccia di 2 arance, 1 limone e 1 lime

Pulire bene il salmone da eventuali parti grasse ed eliminare tutte le lische (aiutandovi con una pinzetta), lavarlo e tamponarlo con carta da cucina. Farlo congelare 48 ore, metterlo poi in frigorifero e lasciarlo scongelare.
Sistemarlo in una pirofila a contatto con la pelle. Mescolare in in una ciotola il sale con lo zucchero e la buccia grattugiata degli agrumi.
Distribuire questo composto sulla polpa del salmone abbondando sulla parte più spessa, coprire con pellicola e lasciarlo marinare in frigorifero per almeno 24 ore.
Al termine eliminare il liquido della marinata, asciugare e tagliare a fettine sottili.

Per i panini al latte
400 gr di farina
80 gr di acqua
15 gr di burro morbido
150 gr di latte
30 gr di zucchero
15 gr di lievito di birra
10 gr di sale
1 tuorlo sbattuto con poco latte

Formare una fontana con la farina, mettere al centro lo zucchero con il lievito sbriciolato e all'esterno (Margherita e Valeria la chiamavano "casina"...e mi piace chiamarla così) il sale.
Versare l'acqua e il latte sopra il lievito e fonderlo completamente. Aggiungere il burro a pezzetti e iniziare ad impastare incorporando la farina a poco a poco, lavorando l'impasto per alcuni minuti (naturalmente tutto diventa più veloce facendosi aiutare dall'impastatrice). Formare una palla e riporla in una ciotola coperta da pellicola e farla lievitare un'ora o fino al raddoppio.
Riprendere l'impasto, dividerlo in 16 parti e formare con ognuna una pallina: schiacciare leggermente il pezzetto di pasta e tirare i lembi laterali verso il centro. Chiudere i lembi sotto pizzicando bene e poi roteare come fosse una polpetta (più facile a farsi che a dirsi!). Otterrete così delle palline perfette.
Disporle in una teglia foderata di carta forno e lasciar lievitare nuovamente per circa 30 minuti.
Prima di passare in forno pennellare con tuorlo sbattuto con poco latte, cuocere a 180° per 20/25 minuti

Per il burro aromatizzato
120 gr di burro morbido
la buccia grattugiata di un limone non trattato
Amalgamare il burro con la buccia del limone fino ad ottenere una crema (mettere poi in sac a poche)

Per completare
300 gr di foglie di spinaci
olio extra vergine di oliva
sale
Passare gli spinaci ben lavati in una padella con un filo di olio e un pizzico di sale. Disporli in un piatto e farli raffreddare completamente.

Tagliare i panini in due e farcirli con alcune foglie di spinaci , il salmone tagliato sottile e un ricciolo di burro aromatizzato

LA TORTA CHIC DI LUCA MONTERSINO

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E' una delle torte che ho visto preparare in diretta da Luca Montersino. Ed è anche una di quelle che mi è piaciuta di più perchè trovo abbia un gusto molto fresco, particolare, un po' inconsueto. Inoltre è bellissima e non è eccessivamente complicata, basta una buona organizzazione e il gioco è fatto....la mia ha qualche imperfezione laterale rispetto a quella del maestro ma su questo ci sto lavorando, l'esperienza di certo mi verrà in aiuto, per ora vi posso garantire la bontà... ;-) Scrivo la ricetta cercando di guidarvi passo dopo passo, magari dicendo alcune cose che per alcuni potranno essere scontate ma che ad altri possono servire per meglio riuscire nell'impresa.
Ho adeguato le quantità per ottenere una torta di buone dimensioni (circa 12 persone)
Ingredienti per una torta da 26 cm di diametro, altezza 5 (necessario un anello di acciaio di queste dimensioni e uno più piccolo ma fisso, non allargabile di cm 22 oppure, se non l'avete, potete costruire il contenitore come sotto specificato)
gelè
100 gr di bitter campari
250 gr di moscato d'Asti
50 gr di acqua
150 gr di zucchero semolato
18 gr di gelatina in polvere o in fogli
Mettere a bagno la gelatina (il maestro insegna che se utilizziamo la gelatina in fogli dobbiamo innanzitutto tagliuzzarla in modo da ottenere pezzetti piccoli e metterli poi in acqua fredda per un peso di acqua pari a 5 volte quello della gelatina. Questa sarà l'acqua necessaria per il completo assorbimento - sia per gelatina in fogli che in polvere). Intanto "costruire" il contenitore nel quale versare la gelatina: con carta alluminio posizionata su un anello metallico della dimensione di 22 cm (praticamente circa 4 cm in meno del diametro della torta) formo una piccola tortiera. L'alternativa è rivestire l'anello di pellicola facendola ben aderire sulla parte esterna. All'interno mettere un giro di acetato. Con quest'ultimo sistema è importante utilizzare un anello di diametro fisso perchè quelli regolabili, per via delle cerniere di regolazione, non permettono alla pellicola di aderire perfettamente con inevitabile fuoriuscita del liquido versato.
Mettere a scaldare l'acqua con lo zucchero fino a farlo sciogliere, togliere dal fuoco, aggiungere la gelatina ammollata e mescolare molto bene per farla sciogliere completamente. Aggiungere poi il campari e il moscato, mescolare ancora e colare nello stampino che abbiamo costruito precedentemente (o nell'anello rivestito di pellicola) che avremo appoggiato su un piano rigido. Mettere alcune ore in congelatore.
Biscotto alle mandorle
125 gr di uova
175 gr di tpt di mandorle (ossia 87,5 di farina di mandorle e 87,5 di zucchero a velo mixati insieme)
25 gr di farina di riso
10 gr di burro
165 gr di albumi
40 gr di zucchero
Monto le uova intere con il tpt di mandorle. A parte monto gli albumi con lo zucchero semolato. Unisco le due montate, poi 25 gr di farina di riso, infine 10 gr di burro fuso. Dosare, con l'aiuto di una spatola a gomito, su due leccarde rivestite di carta forno, in modo da ottenere gli strati di 1 cm di altezza. Cuocere a 180° ventilato per 8/10 minuti. Sfornato, coprire con un foglio di carta forno e capovolgere, togliere la carta di cottura e attendere che sia freddo. A questo punto coppare dei cerchi della stessa dimensione della gelè al campari (22 cm).
Fondo croccante
70 gr di cioccolato bianco
200 gr di mandorle in pasta
90 gr di corn flakes
Sciolgo il cioccolato bianco, a bagnomaria o in microonde, unisco le mandorle in pasta e mescolo bene. Aggiungo i corn flakes che in questo modo saranno impermeabilizzati e resteranno croccanti. Mescolare con cura. Con questo composto formo uno strato alto circa mezzo cm sul fondo dell'anello che utilizzerò per la torta e che quindi avrà come base un foglio di acetato (il diametro sarà di 22 cm e quindi attorno lascerò un margine di un paio di cm; con una striscia di acetato alta 5 cm rivestire pure l'interno dell'anello.
Bavareseal pompelmo rosa e cioccolato bianco
400 gr di succo di pompelmo rosa
75 gr di zucchero
200 gr di tuorlo
18 gr di gelatina
360 gr di cioccolato bianco
2 gr di buccia di pompelmo rosa grattugiata
750 gr di panna
Spremo i pompelmi fino ad ottenere 400 gr di succo e scaldo fino a bollore. Mescolo i tuorli con lo zucchero, unisco il pompelmo bollente e cuocio fino a 82°. Tolgo dal fuoco e aggiungo il cioccolato bianco a pezzettini. Continuo a mescolare per scioglierlo completamente e poi aggiungo la gelatina, precedentemente ammollata, e la buccia di pompelmo grattugiata. Fare un bagnomaria con ghiaccio per portare velocemente la temperatura a 30°, mescolando di tanto in tanto. Alleggerire con la panna semi montata: metto un po' di panna nel composto di pompelmo e mescolo bene. Verso tutto il composto sulla panna e mescolo velocemente dal basso verso l'alto.
bagna per il biscotto alle mandorle
150 gr di succo di pompelmo
75 gr di zucchero liquido al 70% (significa che 70 gr di zucchero si sciolgono sul fuoco in 30 gr di acqua, in questo caso ho utilizzato 53 gr di zucchero e 23 gr di acqua)
per finitura
70 gr di cioccolato bianco
fettine di pompelmo rosa (pelate a vivo)
100 gr di gelatina neutra
scorzette tagliate molto sottili
Montaggio del dolce
Nell'anello dove abbiamo già sistemato il fondo croccante, mettere uno strato di bavarese dosando con una sac a poche e partendo dai bordi per arrivare al centro, operazione da effettuarsi con cura per evitare antiestetici spazi vuoti sull'esterno. A questo punto sistemare al centro un disco di biscotto alle mandorle e bagnarlo ripetutamente con un pennello intinto nella bagna preparata in precedenza. Fare di nuovo uno strato di bavarese da alternare al disco di biscotto, bagnare bene e poi finire con la bavarese. A questo punto togliere dal congelatore la gelèe di campari e sistemarla al centro, sull' ultimo strato di bavarese premendo con delicatezza per farla scendere in modo tale da portare il tutto allo stesso livello.
Iniziare poi con le decorazioni:
Ho sciolto in microonde in cioccolato bianco e l'ho portato ad una temperatura di 45°, l'ho messo in una sac a poche con una minima apertura e ho disegnato delle grate su un piatto messo in precedenza in congelatore: lo choc termico permette di ottenere lo stesso effetto prodotto dal temperaggio. Queste decorazioni le ho sistemate attorno alla torta.
Sopra ho invece decorato con fettine di pompelmo rosa pelate a vivo alternate a scorzette di polpelmo tagliate molto sottili mischiate a granella di pistacchio.

BAGUETTE CON LIEVITO MADRE

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baguette con lievito madre (con autolisi)

Dopo varie sperimentazioni, perchè mai contenta del risultato, ho finalmente ottenuto la baguette che desideravo. Eccola:

PRIMO IMPASTO

300 gr di lievito madre attivo
100 gr di acqua
200 gr di farina forte (io ho usato la Panettone del Molino Quaglia)


SECONDO IMPASTO

primo impasto
800 gr di farina Petra 1
10 gr di germe di grano
550 gr di acqua
20 gr di sale

Impastare gli ingredienti del primo impasto per 4/5 minuti in prima velocità. Fermare la macchina per l'autolisi (circa 30 minuti) poi riprendere ad impastare in prima velocità per 3 minuti. Aggiungere gli ingredienti del secondo impasto e avviare la macchina in seconda velocità per 8 minuti.
Far riposare l'impasto in frigorifero per una notte e poi qualche ora a temperatura ambiente (2/3 ore).
Dividere in pezzi da 330 gr, formare con ognuno un filone corto senza stringere molto e lasciar riposare mezz'ora. Allungare poi a 60 cm. Porre in teli infarinati e lasciar lievitare a temperatura ambiente (circa 20 °C) per 10/12 ore.
Prima della cottura fare 5 tagli sotto pelle utilizzando una lametta e infornare a 230/250 °C ,statico, spruzzando l'interno del forno ogni 5 minuti. A cottura, dopo 20/25 minuti, far raffreddare il pane su una grata.

TORTA DI COMPLEANNO: CRICCHETTO

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Cricchetto, la torta di compleanno dei miei bambini

Cricchetto

Va bene lo ammetto: bisogna essere un po' matte per pensare di realizzare una torta così quando non si ha la minima esperienza in questo campo....e se poi si aggiungono altre due matte che mi danno corda e fanno i salti mortali per aiutarmi nonostante i 750 km di distanza che ci dividono...beh, viene da se: il gioco è fatto. Dovete sapere che io lavoro per un'azienda e nella stessa azienda ma percorrendo lo stivale verso il fondo, ci sta lei, un angelo di collega, una di quelle che si fa in quattro per accontentarti, che quando esprimi un desiderio già sai che lei sta per avverarlo....e così quando le dissi tanti mesi fà "mi piacerebbe realizzare Cricchetto sulla torta di compleanno dei miei bambini"....lei mi ha fatto credere che sarebbe stato possibile....e io ci ho creduto. Così interviene Mary (colei che di capolavori ne ha realizzati tanti...avete presente "mary torte" e le espressioni nei visi che riesce ad ottenere modellando della pasta????) e mi mette a disposizione un tutorial , una serie di foto che mi dovrebbero far capire come arrivare alla fine dell'opera. Facile quindi? Assolutamente no!! Durante la realizzazione, lo ammetto, ho avuto qualche momento di sconforto e più di una volta, ripetendo che è molto più facile preparare un panettone, mi sono chiesta: "e chi me lo fa fare!!!!" e la risposta è arrivata stasera quando portando in tavola una torta che perfetta perfetta non lo era ma che per loro era la più bella del mondo, ho visto una luce meravigliosa nei loro occhietti: ecco l'ho fatto per questo, perchè la loro gioia è naturalmente la mia.


Ed ora la torta, quella che abbiamo mangiato davvero:

Non amo particolarmente il pan di spagna ma era necessario qualcosa di simile così ho preparato la Genoise che non è altro che un pan di spagna arricchito di burro, ho utilizzato una massa pesante che prevede un uguale quantità da uova, zucchero, farina.

PASTA GENOISE per una teglia di 26 cm di diametro da imburrare e infarinare

Ingredienti
250 gr di uova
250 gr di zucchero
250 gr di farina che io ho suddiviso in 200 gr di farina debole e 50 gr di fecola per un tocco di friabilità
i semini di una bacca di vaniglia
60 gr di burro fuso (nella genoise non deve superare 1/4 del peso dello zucchero)
Setacciare insieme farina e fecola.

In un pentolino mescolare con la frusta le uova, lo zucchero e i semini della vaniglia.Mettere sul fuoco fino a raggiungere la temperatura di 45°. Questo accorgimento permette alle proteine dell'albume di dare il massimo favorendo l'incorporamento di aria. Mettere il composto nella ciotola del ken a montare le uova. A questo punto versare il burro fuso (non caldo!) in una piccola parte di montata per poi aggiungerlo al resto. Infine incorporare la farina con una spatola, dal basso verso l'alto per non smontare la massa, lentamente e in modo regolare ruotando la ciotola.
Versare il composto nello stampo (non sbattere lo stampo per livellare il composto, si romperebbero le bolle d'aria createsi all'interno) e infornare a 190° forno ventilato per circa 20 minuti. Per verificarne la cottura, premete leggermente con i polpastrelli delle dita e la stessa consistenza spugnosa che avrete certamente ai lati della teglia, dovrà esserci anche sul centro della tortiera. a questo punto sfornare, coprire con un telo di spugna e capovolgere su di questo. Lasciar raffreddare su una grata.

CREMA TIRAMISU' CON GELATINA (si può tranquillamente preparare il giorno prima e mantenere in frigorifero nelle sac a poche pronte per essere utilizzate) di Luca Montersino

Ingredienti
230 gr di base tiramisù
7 gr di colla di pesce
250 gr di mascarpone
250 gr di panna fresca

Scaldare metà base tiramisù (circa 100 gr) in microonde, unire la colla di pesce ammollata in acqua fredda e ben strizzata, mescolare con cura per farla sciogliere bene. Unire il resto della base tiramisù e il mascarpone, mescolando con una frusta. Completare con la panna leggermente montata. Con questo composto ho riempito 2 sac a poche e chiuse con una molletta le ho messe in frigorifero fino al giorno seguente, momento dell'utilizzo)

BASE TIRAMISU' di Luca Montersino

Ingredienti
88 gr di tuorli
170 gr di zucchero
50 gr di acqua
i semini di mezza bacca di vaniglia
In un pentolino portare acqua e zucchero alla temperatura di 121°C mescolando bene.Versare sui tuorli, già semi montati in planetaria con i semini di vaniglia e montare fino a raffreddamento.

BAGNA AL CAFFE'

Ingredienti
420 gr di caffè espresso (io decaffeinato perchè la torta è per bimbi)
180 gr di zucchero liquido al 70% (significa preparare uno sciroppo con queste proporzioni: 700 di zucchero 300 di acqua) - per la mia dose ho utilizzato 252 gr di zucchero e 108 gr di acqua
Sciogliere sul fuoco acqua e zucchero per ottenere lo sciroppo, aggiungere al caffè, lasciar raffreddare e mantenere in frigorifero.

Siamo pronti per assemblare:

la pasta genoise l'ho messa 10 minuti in congelatore ( ma a breve, udite udite, la metterò nell'abbattitoreeeeeee....ebbene sì, sta per arrivare un regalo fantastico!!!!) per meglio poterla tagliare. Ho ricavato poi 3 dischi utilizzando un coltello a lama lunga, per intenderci, quello da prosciutto...
Ho messo un disco sul piatto da portata (non quello centrale ma uno di quelli esterni) con la parte esterna a contatto del piatto e ho iniziato, con un pennello, a bagnare la pasta. Non abbiate paura di esagerare, abbondare fino ad utilizzare più di un terzo della bagna.
Prendere dal frigorifero la sac a poche e ricoprire il disco. Livellare bene con una spatola.
Mettere sopra alla crema il secondo disco, quello centrale e quindi senza crosticina nè da una parte nè dall' altra, per questo motivo andrà bagnato meno del precedente utilizzando meno di un terzo della bagna.
Ripetere con uno strato di crema tiramisù.
Chiudere con il terzo disco: consiglio di bagnare leggermente la parte spugnosa mantenendo il disco su carta alluminio o forno per poi capovolgerlo sullo strato di crema tiramisù in modo da mantenere la parte con la crosticina all'esterno; questo vi permetterà di meglio stendere la ganasce da utilizzarsi per la copertura. Quando il disco è stato posizionato sulla crema, ripetere l'operazione di bagna.

GANASCE
300 gr cioccolato (ideale fondente ma io ho utilizzato quello al latte per accontentare i bambini)
250 gr di panna fresca.

Sciogliere il cioccolato e appena tiepido incorporare alla panna (prima aggiungere un po' di panna nel cioccolato in modo da renderlo più fluido, poi unire le due masse). Con questo composto ricoprire, aiutandosi con una spatola a gomito, la superficie e i bordi della torta. Mettere in frigorifero e poi ripetere l'operazione. Nel mio caso ho visto che non era necessario per cui ho mantenuto un solo strato.
Quando bene fredda ho ricoperto il tutto con la pasta di zucchero e ho addobbato la superficie con cactus, sassi di zucchero caramellato, il cartello e naturalmente il mitico Cricchetto.

CORSO ALLE TAMERICI: BUFFET DI PRIMAVERA

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E' già passato un mese e ancora non vi ho parlato del mio ultimo e meraviglioso corso, quello che ogni anno diventa, insieme al buffet di fine anno, una scommessa (sempre vincente): buffet di Pasqua, di primavera, per cerimonie o per quello che volete.
E ogni volta, dicevo, è una scommessa perchè sempre ci si chiede "ma ce la farà anche quest'anno a preparare piatti diversi che possano deliziare e stupire i nostri palati? ce la fa , ce la fa... ce la fa sempre, perchè il mio maestro per eccellenza, Gianfranco, è davvero troppo bravo !
Se ve ne parlo dopo così tanto tempo è solo perchè è stato un periodo un po' travagliato: prima la Pasqua, poi i compleanni, il mio e quello dei miei figli, e quest'anno, complice la torta di Cricchetto, è stato più difficile del solito. Ma che ve ne parli a distanza con lo stesso entusiasmo di quella sera significa che è stato davvero un bellissimo corso. A voi il menù e presto qualche ricettina che ho già sperimentato nel periodo pasquale:



Cubi di ananas con speck, scaglie di mandorle e balsamico



Pomodorino ripieno di caponata e formaggio



Cartoccio di capesante e pecorino su crema di fave



Crostata con indivia, speck e pistacchi



Piccoli zuccotti di verdura con salsa di mozzarella



Lasagne con piselli, funghi e prosciutto




Timballo di crespelle con pesto di zucchine alla menta, asparagi e stracciatella



Cosciotto di maiale in porchetta con carciofi gratinati



insalata di primavera con sformatini di carote, uova i quaglia e gamberi



Dolcetti al pistacchio con cuore morbido e scaglie di cioccolato



Tartellette di frolla con pinoli, crema pasticcera al basilico e fragoline di bosco




Dolce croccante al cioccolato e mascarpone



PIZZA AL PIATTO DI ADRIANO...CHE E' ANCHE UN PO' MIA E DI ANNA

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Ebbene sì...in famiglia stiamo diventando delle pizze, nel senso che questa ricetta l'ho ripetuta per parecchio tempo e almeno una volta la settimana con l'intento di perfezionarmi sempre più. Ce l'ho fatta. Ho ottenuto una pizza perfetta che molto ricorda la pizza napoletana cotta nel forno a legna e ora che sono completamente soddisfatta posso condividerla con voi.
La ricetta è del maestro Adriano ma devo dire che è pure mia e di una carissima amica di Senigalia che ho conosciuto attraverso un commento nel mio blog...poi ci siamo accorte di avere molto in comune: entrambe lavoriamo nel campo della finanza, entrambe amiamo la buona cucina, entrambe abbiamo cuccioli più o meno grandi in famiglia (lei 3 e io 2), entrambe vorremmo una giornata da 48 ore perchè sempre ci promettiamo di fare un sacco di cose e poi tante non le facciamo, entrambe abbiamo lo stesso forno, stessa marca e stesse soddisfazioni. Entrambe abbiamo lavorato molto su questa ricetta, scambiandoci pareri reciproci, consigli, esperienze...ecco perchè dico che anche un po' nostra.

E a te quindi , cara Anna, la dedico.

Se volete, potete conoscerla anche voi: ...a casa di Anna oggi è nato "ProfumidiPasticci.blogspot.com"....;-) - per visitarlo dovrete, per il momento digitare il nome per intero perchè Google non l'ha ancora memorizzato)

pizza al piatto

Ingredienti per 8 pizze piccole (da 180 gr d'impasto l'una). La scelta della pizza piccola è legata alla dimensione della pala per infornarla, che è di tipo casalingo, con manico corto e di grandezza non eccessiva

270 gr di farina tipo 0 (io utilizzo Petra 3 del Molino Quaglia)
80 gr di semola rimacinata di grano duro
500 gr di farina manitoba per uso casalingo (io ho usato la Panettone del Molino Quaglia)
3 gr di lievito di birra
1 cucchiaino di malto (facoltativo)
25 gr di sale
30 gr di olio
500 gr di acqua

Riporto il procedimento di Adriano:

la sera prepariamo il poolish con 500 gr di manitoba, 500 gr di acqua, 3 gr di lievito di birra e 1 cucchiaino di malto se inverno. Lasciamo a temperatura ambiente di 20°C fino al mattino seguente. In estate invece utilizzeremo 1,5 gr di lievito e il restante lo aggiungeremo col secondo impasto.

Al mattino uniamo la farina rimanente, setacciata, 2 cucchiai la volta e a pioggia, il sale e alla fine l'olio.

Facciamo riposare 30 minuti e poi dividiamo l'impasto in 8 pezzi (180 gr l'uno). Lavoriamo ogni pezzo e formiamo delle palline facendole roteare sotto il palmo della mano come si fa per le polpette. Mettiamo in contenitori ermetici in frigorifero nella zona più fredda.

Due ore prima di stendere, tiriamo fuori l'impasto dal frigorifero. A questo punto, possedendo quella bella scatola di plastica che si vede spesso in pizzeria, ma che per la dimensione non ho potuto utilizzare prima, l'ho spolverizzata di farina e ci ho messo le mie otto palline ben distanziate le une dalle altre che rimangono quindi a temperatura ambiente per un paio di ore.

Un'ora prima della cottura ho accesso il forno con la funzione sopra/sotto alla massima temperatura (che per il mio forno è di 275°C) e con la pietra refrattaria il più vicino possibile al grill (non più di 12 cm). Negli ultimi 5 minuti ho accesso la funzione grill alla temperatura massima (che nel mio forno si chiama "intenso").

A questo punto con una spatola metallica ho sollevato una pallina d'impasto e l'ho messa sul tavolo di marmo infarinato. L'ho appiattita con i polpastrelli e poi facendola roteare con le mani l'ho appiattita bene al centro, allargandola. L'ho sistemata sulla pala della pizza che fino a questo momento è rimasta in frigorifero (provare per credere: la pala fredda e poco infarinata evita che l'impasto della pizza si attacchi! - parola di Anna e da me verificato ;-)), l'ho condita con pelato ben scolato e mescolato con sale e un goccio di olio, un po' di mozzarella (circa 50 gr per pizza) e infornato per meno di 3 minuti.

Per evitare che la mozzarella faccia acquetta sulla pizza: la sera predente l'ho tagliata a piccoli pezzi e l'ho messa in frigorifero in un colino e con sopra un peso (ho usato un batticarne) in modo da far uscire tutto il latte. Il giorno dopo, quando ho tolto le palline d'impasto dal frigorifero, ho tolto pure la mozzarella e l'ho stesa su carta assorbente, asciugandola ancora.


CORSO AL TOSCANO: MAITRE A SUCRER MAURIZIO SANTIN

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Grande serata!! L' Accademia Del sapore, la scuola di cucina di Lagostina, in tour con Gambero Rosso, ci ha permesso di vivere una serata emozionante con un ospite d'eccezione, il cuoco nero: al Toscano di Mantova abbiamo avuto il piacere di partecipare al corso di Maurizio Santin, maestro pasticcere di Gambero Rosso che ci ha proposto delle ricette davvero deliziose.
La serata si è aperta con l'angolo del salato, un piccolo buffet offerto dal negozio di casalinghi Al Toscano, per poi proseguire con gli insegnamenti e preziosi consigli di Maurizio:

Caprese e Crema chantilly.....per preparare la crema pasticcera Maurizio ha utilizzato il metodo Montersino....perchè "io e Luca siamo amici" dice e si vede bene che ne parla con tranquillità senza nulla da poter invidiare e senza nulla da ridire...amo questi modi che trovo di classe e dei Grandi personaggi ma solo di quelli con la "G" maiuscola...

Golosità di cioccolato e lamponi....un bicchierino che accoglie un quadratino di torta tenerella, una composta di lamponi e una ganache montata che ha trasformato la serata in uno show cooking non previsto: Maurizio impugnando una sac a poche ben riempita di questa golosissima ganache e volendola premere direttamente nella mia bocca, che in quel momento era chiusa, ha ben pensato di schizzarmela su viso e camicia...scena immortalata dalla simpaticissima Denise e prontamente caricata su fb....e che non si dica che con Maurizio non ci si diverte....

Divertente pure il momento in cui Maurizio ha chiamato dal pubblico due ragazzine alle prime armi coinvolgendole in rottura di uova e preparazione di crema pasticcera....sono state bravissime e nell' attestato di partecipazione, a tutti consegnato con autografo, si sono pure meritate un bel 10 e lode....


E per tutte queste belle emozioni....
un grazie di cuore al grande Maurizio, a Lagostina e al Gambero Rosso, a Gianfranco e a Virginia.

Un abbraccio a Giorgia, di www.latteementa.it, che ho avuto il piacere di conoscere in questa occasione.



gli ingredienti già pronti per le golose preparazioni
ecco il tavolo del salato...
un brindisi a voi...
prima il salato...per affrontare il dolce
e, tra un boccone e l'altro, scambiamo qualche parola
Maurizio Santin
la ragazzina 10 e lode....
un maestro attento...per non sbagliare....
caprese con chantilly
Maurizio Santin al lavoro...
la preparazione della "golosità di cioccolato e lamponi"


"Golosità di cioccolato e lamponi".....cioè torta tenerella con composta di lamponi e ganache montata....per usare le parole di Maurizio Santin : un orgasmo gastronomico...
ma quanto mi piacciono le ciotole Lagostina con il supporto di gomma...
Elisa aiuta nella preparazione dell'impasto
I plum cake ancora fumanti....
La firma di Maurizio sull' Attestato di Partecipazione
La bella serata termina così...aspettando la prossima occasione...

ALLA CORTE DEL CONTE: LUCA MONTERSINO

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Alle porte di Mantova, nella splendida "Corte del Conte" di Cerlongo, sono stati organizzati due corsi con docente Luca Montersino. Come potevo non andare?



Vorrei iniziare a parlarvi del corso di pesce perchè mi ha fatto scoprire Montersino in veste di chef ed è stata per me una fantastica scoperta. Sapevo che Luca, prima di intraprendere la strada di pasticcere, si è destreggiato con successo tra i fornelli e che il suo primo libro tratta appunto di ricette di pesce ma non mi era mai capitato di vederlo all'opera nè tantomeno lo immaginavo, proprio per l'abitudine di vederlo tra zuccheri e panna che ormai l'hanno issato ad icona della pasticceria. Sono invece tornata camminando a mezz'aria, estasiata, per l'esaltazione e l'euforia che mi ha trasmesso. Bravissimo lui, ottime le ricette, sublime il pesce utilizzato.

Millefoglie di pescatrice, bacon e pomodori confit ai tre cereali mantecati alla borragine,

un piatto unico, squisito, che unisce riso, farro e orzo a borragine o spinacine fresche ( rigorosamente del mitico orto di Anna che amato e curato dà delle produzioni mai viste - per esempio delle foglie di salvia che sembrano, per dimensione, delle bistecche!) e sopra, a strati, una delicata pescatrice, del bacon croccante, degli appetitosi pomodorini confit....
Cous cous con ceci e frutti di mare
Luca ci mostra come preparare il cous cous con la semola di grano duro grossa da "incocciare" e intanto ci racconta delle nonne siciliane sedute in famiglie troppo numerose che mescolano, continuamente, in queste grosse ciotole....e mentre ascoltiamo ci pare quasi di vederle...
e non dite "a me il cous cous non piace" pensando a quello precotto o di chi non lo sa cucinare perchè questo, con cappesante, moscardini, vongole, scampi e una goduriosa zuppa di ceci per l' "inzuppamento" vi farebbe leccare i baffi...ve lo garantisco...


Zuppetta fredda di mandorle con tortino di zucchine e scampi....un antipasto freschissimo che apre le porte alla calda stagione che sta per arrivare...davvero ricercata....


Sgombri in saor di agrumi, all'aspretto di lamponi....una marinatura classica con cipolle ma abbinata ad un' insalata di frutta condita con caramello all'arancia, per proporre una versione insolita e particolare...


Maki sushi di pesce spada al rovescio, salmoriglio di prezzemolo ....non amo il sushi anzi vi dico che non mi piace proprio, l'ho provato in tantissime occasioni pensando che ogni volta fosse quella buona...invece no...i sapori giapponesi non son per me ma questo sembra proprio che faccia il caso mio: un sushi reso un poco italiano dalla deliziosa salsina di capperi, acciughe, olive, origano.......divino.......

e il mare di Luca Montersino termina così....con la speranza che torni davvero presto perchè non si tratta solo di vedere o ripetere ricette tratte dal suo libro ma soprattutto di cogliere insegnamenti e trucchi che, con tanta passione, ci rivela di volta in volta... e vi assicuro che per questo è davvero insuperabile...

Il mio racconto però non è finito e prosegue per deliziarvi con la pasticceria mignon. Le ricette, al momento, non saranno svelate perchè faranno parte di un libro che Montersino sta scrivendo...eccole comunque, giusto per anticiparvene la bontà:
Mini delizie al limone
Tartellette alla crema di mango e aspic di frutta
Frollino dama
Mini clafoutis alle mele

Bicchierini panna cotta al macis e zabaione

golosità senza fine...


CORSO AL TOSCANO: IL GELATO DELLA GELATERIA CHANTILLY DI MOGLIA

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Voglio parlarvi di un recente corso al Toscano, un dolce momento in cui si è potuto gustare dell'ottimo gelato.
Docente Massimo e non a caso perchè quando si parla di gelato chi meglio di Massimo e Greta della gelateria Chantilly di Moglia può trattare l'argomento?

Massimo al lavoro
Era il 2006 e la loro attività si svolgeva in un piccolissimo locale di Bondanello che offriva deliziose creme naturali e sorbetti di frutta rigorosamente di stagione, oltre che eccellenti confetture e mostarde di mamma Sandra....
Era il periodo in cui la mia famiglia di domenica pranzava a Moglia, a casa di nonna Natalina e spesso, il fine pasto o la merenda del pomeriggio era resa davvero festosa, per bambini e adulti, dal loro meraviglioso prodotto, inconfondibile dimostrazione di genuinità.

Il tempo poi è passato, da allora tante cose sono cambiate, purtroppo nonna Natalina non c'è più e neppure i pranzi festosi ma la gelateria Chantilly è diventata grande, in tutti i sensi perchè Greta e Massimo con un impegno che merita infinite gratificazioni proseguono con la vincente filosofia del prodotto di qualità.

Se avrete l'occasione di passare per Moglia, fermatevi e capirete quel che intendo dire. Continuerete a trovare i gusti di allora, legati ai prodotti di stagione, rigorosamente biologici ma davvero certificati, e gusti particolari quando il gelato diventa aperitivo....gorgonzola, alle arachidi, al parmigiano, all'aceto balsamico...solo per nominarne qualcuno...e naturalmente le sempre deliziose confetture e mostarde di frutta e di verdura, selezione di mamma Sandra....e di nuovo? la cioccolateria e pasticceria di Greta che con una passione incontenibile, prepara ogni giorno, dolci freschi, classici o moderni.

In questa bella occasione, presso il centro casalinghi Al Toscano di Mantova, Massimo ha voluto mettere a disposizione il suo sapere, che è tanto e ci ha deliziati con preparazioni da ripetere a casa, utilizzando prodotti che comunemente si trovano in negozio e con l'utilizzo di una gelatiera.
Essendo una delle poche cose mancanti nella mia casa, è arrivata da poco e potete quindi immaginare la mia attenzione all' argomento; Massimo è stato (e sarà) per me un grande maestro.

Ci ha spiegato innanzitutto che il gelato, miscela di 3 elementi, acqua, aria e zucchero, è tanta matematica:
62% di liquidi e 36/40% di solidi.
Pochi solidi = gelato freddo.

La difficoltà sta proprio nel bilanciamento della ricetta e nel trovare la giusta combinazione, tenendo presente che, i solidi sono per il 18/19% zuccheri, il 10% grassi e il restante 8/9% altri solidi (uovo, nocciola, cioccolato...)...senza dimenticare che per ottenere un buon gelato gli alimenti devono essere di grande qualità.
Ecco tutto questo e altro ancora ha scatenato in me la voglia di approfondire l'argomento per scoprire un mondo meraviglioso, ancora sconosciuto. Sto leggendo tanto per documentarmi e imparare sempre di più e tanto sto sperimentando per la gioia dei miei uomini di casa.


il libro di ricette di casa Chantilly...
a proposito di prodotti di qualità....pistacchio e nocciola...un profumo inebriante....

delizioso gelato al gorgonzolail cioccolato è quasi pronto...


un ottimo cioccolato fondenteil fiordilatte...lo adoro...
la fragola...deliziosa...
Non è un caso che questo post sia di oggi...dopo l' ennesima scossa di terremoto...ancora tanta paura...e io lo voglio dedicare proprio a loro, a Greta e Massimo, che abitano in uno dei paesi mantovani tanto colpiti da questo evento così subdolo e imprevedibile e a loro, con tanto affetto voglio dire....forza ragazzi....perchè l'entusiasmo e la passione che muove la vostra attività sia per voi la spinta necessaria per superare questo momento. Un abbraccio

CORSO ALLE TAMERICI: LA CUCINA SALENTINA DI ENZA

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Enza è tornata. E un corso tenuto da lei è sempre un piacere perchè si capisce eccome che è una maestra in pensione: ha davvero un modo dolcissimo e semplice di spiegare...Ascoltarla è una delizia e deliziosi sono i piatti che ci propone, ovviamente tipici della sua terra e raccontati con un amore che traspare in ogni movimento....Così, la signora dell'olio,come lei ama definirsi, ci ha raccontato di:

Friselle di grano con olio, pomodoro, origano e rucola, nate già ai tempi dei fenici, divenuto poi pasto dei contadini perchè di facile trasporto e dei pescatori che bagnavano la frisella nell'acqua di mare. Enza ci spiega come prepararle con lievito madre e pure con lievito di birra, come condirle e poi consumarle in fretta con le mani






Insalata di polpo e melanzane con sentore di menta che dona una freschezza estiva davvero piacevole





Le sagne torte del frantoiano...non è un piatto dietetico e neppure leggerissimo....basta dirvi di un soffritto con pancetta fresca a cui si aggiunge peperone verde e melanzana fritta a parte, oltre che pomodoro e pecorino....ma vi assicuro che è un piatto altamente godurioso!





Tajeddha di patate, riso e cozze....dal nome della teglia in terracotta che si usa per la cottura, un piatto unico davvero speciale...




Seppia ripiena alla Salentina, pane grattugiato, un battuto saporito di olive leccesi e capperi, pecorino sardo grattugiato....appetitosissime...




Biscottini all'olio e semi di anice.....Enza dice che sono ideali a fine pasto perchè facilitano la digestione.....direi indispensabili dopo una cenetta del genere....ma devo ammettere che sono come le ciliegie: impossibile resistere e fermarsi ad assaggiarne soltanto uno, troppo buoni!



Ancora una volta e come quella sera, ti dico grazie cara Enza, e ti aspetto nella prossima stagione per farci conoscere nuovi piatti della tua meravigliosa terra.

PEPERONI SPAGNOLI

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peperoni spagnoli

Per festeggiare il traguardo dei miei 400 lettori e più....a voi tutti dico "grazie" perchè mi legggete, mi sostenete e mi date, in ogni occasione, un incredibile affetto, a voi regalo questa ricettina veloce tratta dal corso di cucina spagnola al quale ho partecipato qualche tempo fa presso le Tamerici di Mantova, docente Paola Calciolari.
Può essere un antipasto ma anche un secondo, sono davvero gustosissimi e adatti alla stagione estiva....provateli!
E ora vi saluto perchè sono in partenza: il meraviglioso mare della Sardegna mi aspetta...ma vi do appuntamento a fine luglio perchè ho tantissimo da raccontarvi, argomento: la preparazione di un gelato superlativo ;-)...

Ingredienti
3 peperoni rossi del tipo lungo (ma vanno bene anche di altro tipo)
olio
2 cucchiai di succo di limone
5 cucchiai di aceto di vino rosso
2 spicchi di aglio (se piace, altrimenti meno)
1 cucchiaino di paprika dolce
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di capperi
200 gr di tonno sgocciolato

Grigliare* in forno i peperoni in modo da poterli pelare con facilità, togliere la pelle e tagliarli per il lato lungo.
Mescolare in un contenitore olio, aglio, paprika, zucchero, aceto e limone, unire tonno e capperi. Farcire i peperoni chiudendoli con uno stuzzicadenti o altro. Mettere in frigorifero per qualche ora ma servire a temperatura ambiente.

* Taglio a metà il peperone e lo posiziono in forno alla massima temperatura a qualche cm dal grill. Quando appaiono ben bruciacchiati, li tolgo, li metto in un sacchetto di carta e poi in un sacchetto freezer. Quando raffreddano sono pronti per essere pelati con facilità

IL GELATO PERFETTO CON LA GELATIERA DI CASA

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gelato alla nocciola

Avevo promesso un post sul gelato ed eccomi con questo "trattato" sperando di non annoiarvi troppo e di trasmettervi ciò che ho imparato. Ho acquistato una gelatiera la primavera scorsa e subito mi sono messa al lavoro seguendo le ricette allegate all' apparecchio. Che delusione! Sapore buono ma ben lontano dalla mia idea di gelato: io lo voglio non freddo, di consistenza cremosa e di certo che non si squagli se è da poco servito in tavola.

Il desiderio di documentarmi nasce così. Ho iniziato con la lettura in rete dei commenti di chi ne sa più di me, ho rotto le scatole allo Zio Piero che è sempre tanto disponibile, a Pinella che è la regina delle preparazioni dolci, al maestro Santin che nel campo ha tanta esperienza e infine,come manna dal cielo, il Toscano, in collaborazione con la gelateria Chantilly di Moglia , decide di organizzare un corso sul gelato. E Massimo, l'ho già detto, con la sua bravura e il suo modo indiscusso di chiarire ogni dubbio, inizia la lezione con una frase che fa accendere una lampadina: " IL GELATO È MATEMATICA".

Purtroppo il tempo di quell'incontro è stato troppo breve per riuscire a soddisfare il mio sapere. Ma quella frase (e va beh ....se lavoro in banca ci sarà pur un motivo!....) e alcune nozioni di base mi hanno introdotta in un mondo nuovo con tante cose da imparare.

Ho iniziato così a studiare gli scritti dell' Alma,la scuola internazionale di cucina italiana, sull' arte di fare il gelato e ho capito che la preparazione di questo prodotto, dipende da varie trasformazioni chimiche e fisiche complesse che avvengono sulle materie prime utilizzate, a cominciare dall' acqua che passa dallo stato liquido a quello solido. Per operare come si deve è quindi necessario conoscere gli aspetti di carattere scientifico.

Non vi racconterò proprio tutto tutto ciò che ho studiato, evitero' di parlarvi di miscele omogenee ed eterogenee o di soluzioni colloidali non perché non siano importanti ma perché rischierei di annoiarvi a morte....l'intento poi di questo post non vuol certo essere quello di far sfoggio di sapere ma di dare chiare e precise indicazioni perché possiate preparare insieme a me un buon gelato. Spero di riuscirci.

Un buon gelato si ottiene agendo sulla quantità di acqua e di solidi solubili in essa, sulla quantità e qualità degli zuccheri nonché sulle temperature di congelamento e di conservazione.

I LIQUIDI. L'acqua è l'unico ingrediente che, durante la lavorazione del gelato congela per valori inferiori a 0 gradi. La sua quantità totale è data dalla somma di quella aggiunta durante il procedimento di preparazione e di quella contenuta nelle materie prime, come latte, succhi di frutta, caffè, ecc. Si tratta di un valore importante da considerare al momento di bilanciare la ricetta e generalmente va da un minimo di 56% a un massimo del 72% sul totale della miscela.

I SOLIDI TOTALI. I solidi più importanti che contribuiscono a dare consistenza al gelato sono i grassi del latte e della panna ma ci sono pure i grassi del tuorlo, del cioccolato, del cacao e delle paste aromatizzanti.
Gli zuccheri invece sono in rapporto diretto con l'acqua, poiché la loro presenza fa abbassare il punto di congelamento del liquido totale.

Il gelato ottimale deve avere una struttura liscia, fine, vellutata e cremosa, quindi è importante che i cristalli di ghiaccio e le particelle solide siano di dimensione ridottissime. La struttura del gelato, pertanto, si costruisce durante la prima fase della gelatura e si stabilizza con l'indurimento. Durante la gelatura le bolle d'aria si inseriscono tra i cristalli di ghiaccio e le molecole degli ingredienti ed è molto importante una buona spatolazione perché le bolle d'aria devono essere inglobate in modo uniforme: l'aria nel gelato è fondamentale per fargli ottenere una buona consistenza, ricavando così un prodotto di qualità. Essa conferisce una struttura soffice e gradevole al palato, dando la sensazione di gustare un prodotto non eccessivamente freddo.

Ma la capacità di una miscela d'incamerare aria dipende anche dagli ingredienti e da come questi sono bilanciati poiché alcune materie prime hanno la proprietà di ostacolarne l' inglobamento mentre altre ne favoriscono il processo.

Passiamo quindi alla BILANCIATURA DI UNA RICETTA DI GELATO.

Abbiamo detto che il gelato è un prodotto formato da aria, acqua (circa il 60%) e solidi solubili (circa il 40%). E' fondamentale quindi, conoscere la composizione dei principali ingredienti usati in gelateria. Ad esempio il latte è composto da 87,5% di acqua e 3,5% di grassi. Ecco una tabella con la quale, anche voi, potete divertirvi per comporre la vostra ricetta, tenendo presente che, in genere, il gelato è composto in quantità variabili da:

- zuccheri o miscela di zuccheri come destrosio e saccarosio (dal 14% al 33%)

- grassi (dal 3% al 14%)

- magri del latte (dal 6% al 12%)

- altri solidi (dal 0,5% al 5%)

- residuo secco totale (dal 28% al 45%)

TABELLA

Ingredienti% zuccheri% grassi%magri del latte%altri solidisolidi totali
Latte intero3,5912,5
Latte in polvere magro 9696
Panna fresca al 35%35641
Tuorlo321850
Saccarosio100100
Miele8080
Sciroppo di glucosio8080
Glucosio disidratato9797
Destrosio9292
Fruttosio100100
Cacao in polvere 22/24 mg227699
Cioccolato bianco 37%5323,5111099,5
Cioccolato fondente 70%3038,531,5100
Paste pure di frutta secca5545100

ESEMPIO DI BILANCIATURA PER CHIARIRE QUANTO SCRITTO.

Per comodità effettueremo i calcoli sul quantitativo di 1000 gr (1Kg) di prodotto finito.

Per prima cosa bisogna decidere quale tipologia di base usare ossia acqua o latte e che gusto impiegare, impiegheremo latte e pasta nocciola.

. Quantità : 1000 gr

. Base : latte

. Tipologia del gusto: nocciola

. Stabilizzanti : 5 gr (se si trattasse di gelato base frutta se ne userebbero 3 gr)

. Tipologia di grasso : panna e i grassi contenuti negli ingredienti

. Tipologia di zucchero : destrosio e saccarosio; di solito, considerando il potere dolcificante e anticongelante di ciascuno di essi, si utilizza il 20% di destrosio e la percentuale restante di saccarosio

. Rispettare la quantità totale : la somma degli ingredienti che compongono la ricetta è uguale a 1000 gr

Tenendo presente che per un gelato alla nocciola di qualità occorrono dall'8% al 10% di prodotto, utilizzeremo 90 gr (9%) di pasta pura di nocciola.

Impiegheremo poi una quantità di zuccheri pari al 18% suddivisi in saccarosio (75%) e destrosio (25%), Quindi (1000x18) : 100 = 180 grammi di cui (180x75) : 100 = 135 gr di saccarosio e quindi (180-135) = 45 gr di destrosio

La quantità di grassi da aggiungere nella miscela totale (stabilita in 1000 gr) sarà invece del 9% quindi il calcolo da effettuare è (1000 x 9) : 100 = 90 gr di grassi

I magri del latte che uniremo sarà del 10% cioè (1000 x10) : 100 = 100 gr di magri

Aiutatevi con una tabella, sarà molto più agevole:

IngredientiPeso grZucchero grGrassi grMagri Latte grAltri solidiResiduo Secco tot Gr
latte
latte magro in polvere
pasta nocciola
saccarosio
destrosio
neutro
panna
1000 gr
18%9%10%

Inseriamo ora nella tabella il latte: un buon gelato di questo tipo si ottiene da 650 gr di latte che, in base ai componenti, scomponiamo in questo modo (650 x 3,5) : 100 = 22,8 gr di grassi e (650 x 9) = 58,5 gr di magri del latte, Quindi

IngredientiPeso grZucchero grGrassi grMagri Latte grAltri solidiResiduo Secco tot Gr
latte65022,858,581,3
latte magro in polvere
pasta nocciola
saccarosio
destrosio
neutro
panna
1000 gr
18%9%10%

Ora la pasta di nocciola che è così scomposta: ( 90 x 55 ) : 100 = 49,5 gr di grassi:

IngredientiPeso grZucchero grGrassi grMagri Latte grAltri solidiResiduo Secco tot Gr
latte65022,858,581,3
latte magro in polvere
pasta nocciola9049,540,590
saccarosio
destrosio
neutro
panna
1000 gr
18%9%10%

Ora aggiungiamo il neutro che ha la funzione di addensare, stabilizzare ed emulsionare la miscela al quale è aggiunto. Per il gelato a base di crema consiste in 5 gr ogni 1000 gr di miscela:

IngredientiPeso grZucchero grGrassi grMagri Latte grAltri solidiResiduo Secco tot Gr
latte65022,858,581,3
latte magro in polvere
pasta nocciola9049,540,590
saccarosio
destrosio
neutro555
panna
1000 gr
18%9%10%

Ora aggiungiamo gli zuccheri così come calcolato precedentemente: 135 gr di saccarosio e 45 gr di destrosio che generalmente è il 20-25% del peso totale dello zucchero:

IngredientiPeso grZucchero grGrassi grMagri Latte grAltri solidiResiduo Secco tot Gr
latte65022,858,581,3
latte magro in polvere
pasta nocciola9049,540,590
saccarosio135135135
destrosio454545
neutro555
panna
1000 gr
18%9%10%

Troviamo poi quanta panna aggiungere considerando che, fino a questo momento abbiamo inserito (22,8 + 49,5) = 72,3 gr di grassi. Per arrivare al 9% di 1000 gr cioè a 90 gr mancano (90 - 72,3) = 17,7 gr di grassi. Dato che la panna ha il 35% di grassi 17,7 gr : 35 x 100 = 51 gr di panna da aggiungere. Le parti magre del latte contenute nella panna sono ivece pari al 6% quindi (51 x 6) : 100 = 3 gr di magri del latte. Considerando che i magri del latte devono essere pari a 100 gr (che è il 10% di 1000 gr) mancano ancora 100 - 58,5 -3 = 38,5 gr di magri che possono essere integrati aggiungendo latte in polvere. Aggiorniamo la tabella:

IngredientiPeso grZucchero grGrassi grMagri Latte grAltri solidiResiduo Secco tot Gr
latte65022,858,581,3
latte magro in polvere38,538,538,5
pasta nocciola9049,540,590
saccarosio135135135
destrosio454545
neutro555
panna5117,7320,7
1000 gr
18%9%10%

Se però sommiamo il peso degli ingredienti utilizzati vediamo che abbiamo superato i nostri 1000 gr di riferimento in quanto il totale pari a 1014,5 . 14,5 gr in più vanno quindi tolti eliminandoli dall'unico componente che si può modificare senza danneggiare eccessivamente la bilanciatura della ricetta ossia dal latte. Quindi

IngredientiPeso grZucchero grGrassi grMagri Latte grAltri solidiResiduo Secco tot Gr
latte635,522,858,581,3
latte magro in polvere38,538,538,5
pasta nocciola9049,540,590
saccarosio135135135
destrosio454545
neutro555
panna5117,7320,7
1000 gr180 gr90 gr100 gr45,5 gr415,5 gr
18%9%10%41,55%

e sommando le grammature di ogni singola colonna si controllerà che ogni ingrediente sia presente nella giusta proporzione, ad esempio il 18% di zuccheri deve corrispondere effettivamente a 180 gr

Troppo difficile? Diventa poi un gioco, ve l'assicuro e il risultato ripagherà di certo gli sforzi mentali.

Un trucchetto: se pensate che il gelato ottenuto sia troppo freddo, aggiungete 10 gr di inulina e togliete pari quantità di zucchero.

Un consiglio: non sovraccaricate il cestello della vostra gelatiera. Per le considerazioni precedenti, rischiereste di non ottenere un prodotto perfetto. Piuttosto preparatelo in 2 volte: bastano solo 5 minuti di pausa tra una preparazione e l'altra e 20 minuti per ottenerlo.

Ricordo che la temperatura ideale per servire il gelato è di -12/13°. Se non viene servito immediatamente andrebbe abbattuto a -18°C per poi portarlo, quando necessario, alla temperatura di servizio.

Un'ultima considerazione per capire da che quantità di latte partire: è un aspetto definito in base al gusto del gelato. Per un gelato al cioccolato la percentuale di zuccheri sarà più elevata per contrastare l'acidità del cioccolato stesso. Di conseguenza la modifica delle percentuali di zuccheri da inserire nella ricetta farà diminuire la quantità di latte da aggiungere. In ogni caso la quantità totale dovrà essere pari a 1000 gr. Se la superiamo diminuiremo il quantitativo del latte riformulando le parti grasse e magre mentre se la quantità sarà inferiore si potrà aggiungere acqua per non modificare la pecentuale di grassi e magri.

Ed ora la prima ricetta da condividere con voi:

GELATO ALLA NOCCIOLA/PISTACCHIO (commento dei famigliari : " sembra il gelato della gelateria Chantilly di Moglia!!" .....il massimo che potessi sentirmi dire)

635,5 gr di latte intero alta qualità
38,5 gr di latte scremato in polvere
90 gr di ottima pasta di nocciole/pistacchio
135 gr di zucchero di canna
45 gr di destrosio
5 gr di neutro (o farina di semi di carrube)
51 gr di panna fresca

per un totale di 1.000 gr

Si mette sul fuoco latte, panna e pasta di nocciole o pistacchio (ben mescolate tra loro) e si porta a 45°C. Intanto si miscelano molto bene le polveri (latte, zucchero, destrosio, neutro) . Togliere i liquidi dal fuoco,aggiungere le polveri, mescolare bene con una frusta e poi rimettere sul fuoco continuando a mescolare portando ad una temperatura di 75°C.
Abbattere per raffreddare velocemente poi mettere in gelatiera.

TARTELLETTE PORRI E PANCETTA BY LUCA MONTERSINO

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tartellette porri e pancetta



Eccomi qui....lo so....le mie assenze sono molto prolungate ma tra diete della sottoscritta e impegni vari, mi riesce molto difficile occuparmi di cibo se non di quello necessario per vivere. Oggi, complice il tempo piovoso, i figli immersi nei compiti scolastici e pochi imprevisti, sono da voi come mi avete richiesto....e per questo vi ringrazio di cuore perchè mi spronate a continuare, sempre e comunque. Ritorno allora con una ricetta di Montersino, un piccolo mignon salato molto gustoso e decisamente d'effetto.

per circa 30 tartellette

FROLLA SALATA (dose per 2 Kg, quel che resta può essere porzionato, congelato e usato all'occorrenza) - se non avete qualche ingrediente indicato in ricetta (ma facilmente reperibile online) non disperate: alla fine vi insegnerò una valida alternativa (*)

800 gr di farina 180 w (o Petra 5 per chi utilizza quella del Molino Quaglia)
87,5 gr di fecola
500 gr di burro
175 gr di isomalto o maltitolo
22,5 gr di latte in polvere
90 gr di parmigiano grattugiato
175 gr di uova
135 gr di tuorli
15 gr di sale
0,5 gr di noce moscata

Impastare con la foglia (frusta a K) il burro morbido con il latte in polvere, l'isomalto, il sale, la noce moscata e il parmigiano. Aggiungete poco alla volta le uova (a bassa velocità perchè non devo montare ma mescolare) e, una volta assorbite, aggiungere un terzo della farina. Lasciar girare la macchina per 15 secondi, quindi aggiungere la farina rimanente e ultimare l'impasto. Mettere la frolla ben schiacciata in 2 fogli di carta forno e poi in frigorifero per più di un'ora (o 10 minuti in congelatore/abbattitore)


PER LA CREMA COTTA ALLA PANCETTA (SEMISFERA DA CONGELARE)


200 gr panna

50 gr latte intero
20 gr tuorlo (1)
100 gr pancetta affumicata
noce moscata
80 gr uova
5 gr sale
50 gr parmigiano grattugiato

Scaldare panna e latte. In una ciotola mettere le uova intere, il tuorlo, il sale, il parmigiano grattugiato e mescolare bene. In uno stampo in silicone a semisfere del diametro leggermente più piccolo di quello della tartelletta, mettere dei piccoli dadini di pancetta (5/6 per ogni incavo). Versare latte e panna a bollore nella ciotola, sull'impasto di uovo, poi, possibilmente con un dosatore che facilita l'operazione, riempire le semisfere, coprendo i dadini di pancetta. Mettere in forno a 140/150 °C per circa 10 minuti. Abbattere in negativo o lasciar raffreddare per poi mettere in congelatore.   

BAVARESE AI PORRI (RIPIENO)

250 gr porri
50 gr olio extra vergine d'oliva
125 gr latte intero
8 gr di gelatina in fogli
250 gr panna semi montata
sale e pepe

In una padella mettere l'olio e, mescolando con un cucchiaio di legno, lasciar soffriggere i porri fino a renderli leggermente dorati; aggiungere sale e pepe, un po' di acqua e continuare la cottura, che sarà prolungata per renderli dolci. Aggiungere poi il latte e mescolare bene. Scaldare (non bollire) e poi spegnere. Travasare il tutto in una caraffa, aggiungere la gelatina precedentemente ammorbidita in acqua fredda, e frullare il tutto con frullatore ad immersione. Abbattere la temperatura a 30° (anche utilizzando un bagnomaria freddo). Intanto montare la panna (semi montata) e aggiungerla a filo (e quindi poca alla volta) nel composto raffreddato, continuando a mescolare con una spatola. Con l'aiuto di una sac a poche riempire le tartellette (il composto sarà piuttosto liquido, è una dosatura da mestolo) e abbattere in negativo (o mettere in congelatore).

COMPONGO LA TARTELLETTA
Appassire qualche rondella di porro in un filo di olio, sale e pepe fino a renderle leggermente appassite; togliere dalla padella e sistemare su un piatto per fermare la cottura.

Sulla tartelletta congelata, posizionare la semisfera (pure congelata) che pennelliamo di olio per renderla lucida;  sistemare sopra qualche rondella di porro e qualche semino di papavero. Attendere lo scongelamento e servire. 

(*) 
ALTERNATIVA per la FROLLA SALATA
550 gr di farina 180 W e comunque povera di proteine, setacciata
300 gr di burro
60 gr di tuorlo
250 gr di uova intere
10 gr di sale
50 gr di parmigiano gratt.
5 gr di lievito chimico per dolci (non vanigliato)

Metto nella ciotola del ken con frusta a k il burro morbido, il parmigiano gratt., e il sale. Aggiungo il lievito setacciato nella farina e mescolo bene a bassa velocità. Verso a filo il tuorlo e poi le uova intere, sempre lentamente. Aggiungo tutta la farina e lascio andare la macchina per formare l'impasto. Metto poi in frigorifero per circa un'ora, ben schiacciata tra 2 fogli di carta forno oppure 10 minuti in congelatore.      


CORSO ALLA CORTE DEL CONTE CON LUCA MONTERSINO: LA PASTICCERIA DOLCE E SALATA SENZA GLUTINE

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Potrebbe essere uno slogan : “ Se sei strassato, se hai bisogno di una coccola vai da Laura ed Anna alla Corte del Conte in compagnia di Luca Montersino”….eppure è proprio così. 
Ve lo dico con sincerità: non c’è spa che tenga, è talmente rilassante e così piacevole da tornare a casa rigenerata. Così è stato quella sera, un corso meraviglioso e per piacere non dite “per celiaci”! Luca ci ha dimostrato che ci sono preparazioni buonissime anche senza glutine e non ci fa male se qualche volta accantoniamo il frumento per alleggerire un po’ la nostra alimentazione. Possiamo così dimostrare ai nostri ospiti (essendo reduce dal banchetto per la cresima di mio figlio i miei potrebbero confermarlo!) che del glutine, così importante, qualche volta se ne può fare a meno. Montersino ha studiato tanto per arrivare a grandi risultati che anche per lui  non sono stati immediati ma che sono poi sfociati in un libro meraviglioso (“Pasticceria dolce e salata senza glutine”), utilizzando farine innovative e dai gusti particolari. Vale la pena provare.



La prima preparazione della serata è stata la focaccia al rosmarino, leggermente croccante all’esterno e dalla consistenza umida all’interno (potremmo paragonarla ad una ceciata): da leccarsi i baffi!




E ora la pizza: leggera, morbida con bordo leggermente croccante che non indurisce se raffredda…il sogno di ogni celiaco ma apprezzata da tutti. Luca ci svela un piccolo segreto: in questi tipi d’impasto viene utilizzato la xantano (per ottenere una buona struttura dell’impasto)…provate a metterne un pizzico per esempio nella salsa di pomodoro che usate per  condire la pizza, addensa leggermente, evita l’acquetta, insomma, senza esagerare per evitarne la gommosità, rende la salsa decisamente migliore.




Proseguiamo con un altro impasto super morbido. La focaccia dolce con panna al leggero sapore di cannella. A mio avviso può essere una valida alternativa al pan di spagna; l’abbiamo accompagnata ad una deliziosa crema pasticcera: ottima.




Dai lievitati (occhio alla lievitazione che dev’essere contenuta e non eccessiva) siamo poi passati alle torte. La mia preferita? Il crumble di pere…un’ottima frolla (presto ve la spiegherò nei dettagli ;-) ) che racchiude un ripieno davvero profumato e dal sapore avvolgente. Uno spettacolo!




E infine una gustosissima sacher rivisitata: un guscio di frolla, frangipane al cioccolato e un disco all’interno di gelatina di albicocche…per gli amanti del cibo degli dei decisamente irresistibile…
Ancora una volta è emersa la bravura di Luca Montersino, col suo modo piacevole e chiarissimo di spiegare “il come e il perché” e per offrirci preparazioni belle, buone, golose e indifferentemente per tutti….non dimenticatelo!

I CANTUCCI DI RISO BY LUCA MONTERSINO

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cantucci di riso

Continua la febbre Montersiniana...ogni tanto mi prende il raptus e non mi ferma più nessuno: in  questo momento sono nel periodo del gluten free, forse perchè mi sono innamorata del nuovo libro o forse perchè, proprio grazie a Luca, ho scoperto che esistono delle preparazioni con farine alternative che mi piacciono parecchio. Questa è una di quelle: sono biscottini talmente friabili da ricordare molto una meringa che, di tanto  in tanto, rilascia un pezzo di mandorla e di nocciola. Anche ai miei bambini sono piaciuti moltissimo.

Ingredienti per circa 100 biscotti

325 gr di zucchero semolato
250 gr di zucchero di canna grezzo
250 gr di uova (circa 5)
100 gr di tuorli (circa 5)
5 gr di bicarbonato d'ammonio
320 gr di mandorle non pelate (io ho aggiunto anche qualche mandorla tostata)
625 gr di farina di riso
50 gr di farina di quinoa (io ho utilizzato la farina di miglio)
1 baccello di vaniglia Bourbon

Montare le uova e i tuorli con zucchero semolato,  zucchero di canna e i semi della vaniglia fino ad ottenere una massa spumosa. Aggiungere a mano le farine setacciate con il bicarbonato, utilizzando una spatola.
Incorporare al composto la frutta secca.
Formare sulle leccarde, rivestite di carta forno, dei filoni lunghi quanto la teglia utilizzando una sac a poche e cuocere a 190 °C (ventilato) per 15 minuti. A fine cottura tagliare i filoni a fettine diagonali e ripassare in forno a 150°C per altri 15 minuti.
si conservano parecchi giorni in barattoli di vetro.

PROVE TECNICHE PER PANETTONE: SOFFICE BRIOCHE CON UVETTA

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brioche con uvetta e pinoli

L'intenzione era quella di postare un' altra ricetta di Luca Montersino ma poi mi sono sentita un po' esagerata....allontano quindi il pensiero (che comunque, portate pazienza, sarà il prossimo da condividere con voi) e vi parlo di questa creazione che sembra un panettone ma che in realtà non lo è. Tutto nasce dalle prove tecniche per verificare la forza del lievito madre che continuo a curare con amore ma che in realtà sto utilizzando poco. Leggendo allora un po' di un libro un po' di un altro è uscita questa ricetta, una buona e soffice brioche per il mattino o la merenda, veloce da preparare e di grande soddisfazione (prove di tenuta del lievito madre superate ;-)

Ingredienti per 1 contenitore usa e getta (stampo per panettone basso di diametro 18 cm) più una decina di panettoncini (o 2 stampi bassi)

150 gr di lievito madre rinfrescato 3 volte
5 gr di lievito di birra
200 gr di latte fresco
150 gr di zucchero  semolato
1 tuorlo e 1 uovo medio
400 gr di farina forte (io uso la "Panettone" del Molino Quaglia)
150 gr di burro morbido ma ancora plastico
5 gr di sale
i semini di una bacca di vaniglia (o un cucchiaino di vaniglia in polvere ottenuta dalla bacca seccata e tritata finemente)
la buccia grattugiata di un'arancia lasciata in infusione per 24 ore in un cucchiaio di rum
250/300 gr di uvetta già ammollata (io la conservo in un vaso di rum così quando devo utilizzarla è già pronta  e aromatizzata)
latte per pennellare
pinoli e zucchero a velo abbondante per ricoprire la superficie

Con la foglia (o frusta a k) sciogliere il lievito madre nel latte. Aggiungere il lievito di birra, le uova, lo zucchero e mescolare bene. Unire 200 gr di farina setacciata, la vaniglia, la scorza di arancia grattugiata e il cucchiaio di rum, infine il sale. Iniziare ad impastare a bassa velocità aggiungendo, poco alla volta, i restanti 200 gr di farina. Lasciar incordare.
A questo punto aggiungere, in più riprese, il burro a pezzetti, facendolo assorbire a poco a poco.
Ad impasto ultimato, quando si presenterà incordato e ben lucido, fermare la macchina, aggiungere l'uvetta scolata e ben asciugata e impastare , questa volta col gancio, per ben inserire l'uvetta nell'impasto.
Formare una palla e mettere in frigorifero, in un contenitore coperto da pellicola, per 8/12 ore (anche di più se vi torna comodo). Lasciare poi l'impasto a temperatura ambiente per circa un'ora, mettere nello stampo di carta da panettone (o altro), pennellare leggermente di latte e lasciar lievitare fino al raddoppio (prima che raggiunga il bordo dello stampo). Accendere il forno ventilato a 180°, pennellare di nuovo (delicatamente) con il latte, cospargere di pinoli e di abbondante zucchero a velo e infornare per circa 40/45 minuti (20 minuti per il panettoncino).  

p.s il quantitativo di liquido è bilanciato utilizzando questo tipo di farina. Per non rischiare di avere troppo liquido rispetto all'assorbimento, meglio partire con 100 di latte in cui sciogliere il lm e aggiungere il resto dopo aver inserito gli ultimi 200 gr di farina e comunque poco alla volta.



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